
Questo contenuto è tratto da un articolo di Lee Tran per Fadeaway World, tradotto in italiano da Marco Barone per Around the Game.
Patrick Beverley ha ormai la reputazione di uno dei migliori difensori perimetrali della NBA, un solido 3&D capace di convertire con il 37.6% in carriera le conclusioni da tre punti che passano dalle sue mani. Nonostante questo, i Los Angeles Lakers hanno deciso di scambiarlo per Mo Bamba con gli Orlando Magic, dai quali è stato immediatamente tagliato.
Di recente, Beverley ha riflettuto sul tempo trascorso con i gialloviola, ammettendo che avrebbe desiderato vincere qualche gara in più e rivelando che i problemi dei Lakers siano dovuti a fattori esterni al campo:
“I problemi non erano legati al campo. C’erano altre stronzate, altra merda che non potevi aggiustare, qualcosa che andava e veniva. Le vibrazioni a volte c’erano e altre no. Questa inconsistenza nelle sensazioni, nell’umore, porta a giocate inconsistenti.”
– The Pat Bev Podcast with Rone
Questa analisi di Beverley è certamente interessante, come lo sarebbe sentire ancora di più a riguardo. Le cose non sono andate come i Lakers speravano, e la trade deadline ha messo fine a un ciclo infausto culminato con la cessione ai Jazz di Russell Westbrook, che a breve potrebbe finire sul buyout market e che di recente aveva rotto con l’ambiente Lakers, stando ai report.
“I Lakers hanno rimosso un vampiro dallo spogliatoio”, riportava Dave McMenamin di ESPN alla deadline, citando le parole di una fonte interna alla squadra di LA.
Cosa aspetta adesso i due ex Lakers? I Chicago Bulls hanno espresso interesse sia in Beverley, sia in Westbrook (i dettagli QUI), con Wojnarowski che ha definito la squadra come la frontrunner per il secondo nei giorni scorsi. Anche Bev e i suoi agenti avrebbero avuto delle conversazioni, stando alle fonti di ESPN, assieme a John Wall, appena ceduto dai Clippers.
In assenza di Lonzo Ball, un paio di veterani potrebbero essere utili ai Bulls per riportare equilibrio nell’ambiente. Patrick Beverley in particolare è certamente ancora in grado di fornire il proprio apporto in un roster NBA, con energia e giocate vincenti, difendendo aggressivamente sui migliori giocatori avversari e procurando una leadership sottovalutata.