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Questo articolo, scritto da Stefan Bondy per New York Daily News e tradotto in italiano da Andrea Lamperti per Around the Game, è stato pubblicato in data 8 febbraio 2021.
Secondo quanto riportato nella serata di ieri da Shams Charania e Adrian Wojnarowski, è tutto fatto per il ritorno di Derrick Rose a New York, alla corte di Tom Thibodeau. I Knicks hanno spedito Dennis Smith Jr e una second-round pick 2021 a Detroit, per aggiungere al roster un giocatore importante in chiave offensiva con un contratto in scadenza nella prossima estate.
Anche se per Rose si tratta di un ritorno al Madison Square Garden, considerato il suo trascorso con i Knicks ormai cinque anni fa, la grande connection col passato riguarda ovviamente il suo legame con il tecnico ex Bulls e Timberwolves. “Thibs sta rimettendo insieme la band”, ha detto Jimmy Butler, altro ex compagno d’avventura a Chicago e nel Minnesota.
L’arrivo di Rose, pur trattandosi di una manovra a basso rischio, ha immediatamente sollevato degli interrogativi su come si possa inserire nelle rotazioni di Thibodeau nello spot di point guard, che attualmente vedono Elfrid Payton come starter e il rookie Immanuel Quickley come backup. Nella giornata di ieri l’head coach si è rifiutato di rispondere alle domande su questa trade e su cosa significhi per le prospettive di IQ a New York, invitando i giornalisti a sottoporre questioni simili direttamente al front office dell’organizzazione. Leon Rose, però, non parla con la stampa da più di cinque mesi, ormai…
I Knicks, in ogni caso, non erano l’unica squadra interessata a D-Rose, come ha confermato nelle ultime ore Yahoo! Sports. Alcune contender – tra cui soprattutto Clippers, Heat, Bucks e Nets – sono state “in the mix” fino all’ultimo momento; ma alla fine, il forte legame di Derrick con Thibs, suo coach quando è diventato il più giovane MVP nella storia dell’NBA nel 2011, ha giocato un ruolo decisivo per la conclusione di questo affare.
Forse non era stato un caso che Thibodeau, meno di 24 ore prima della “fumata bianca” per la trade tra Knicks e Pistons, avesse usato proprio l’esempio di Rose per rispondere alle domande dei media in merito alla sua reputazione di allenatore riluttante a concedere minuti ai giovani:
“Ho allenato il più giovane MVP della storia della lega, non credo che questo dovrebbe essere un problema per me.”
Secondo quanto riportato da diverse fonti, Thibodeau ha chiesto insistentemente questa trade per Rose già durante la Preseason. E dopo aver accolto a NY un altro volto familiare come quello di Taj Gibson, che era compagno di squadra di Rose a Chicago e nel Minnesota, ora è stato accontentato dalla dirigenza.
Rose nell’ultimo mese e mezzo è sembrato non più in grado fisicamente di gestire un ampio minutaggio. Una fonte a lui vicina ci ha indicato 24-28 minuti e 55 partite a stagione come sua attuale soglia massima di utilizzo. “È uno scorer e sa passare la palla”, ha aggiunto un (anonimo) scout NBA; “sul piano difensivo, però, è piuttosto limitato ormai. Penso che in passato abbia avuto una buona capacità di recupero, ma oggi non riesce più ad avere la prestanza fisica per essere un buon difensore”.
Un coach NBA (anche in questo caso, anonimo) ha suggerito che Rose potrebbe essere impiegato nel backcourt anche insieme a Quickley o Payton, se necessario, sottolineando che Thibodeau ha fatto delle scelte simili quando allenava i Timberwolves.
Rose nella scorsa stagione, a Detroit, aveva vissuto una sorta di seconda giovinezza, segnando più di 18 punti a partita, distribuendo 5.6 assist e tirando con poco meno del 50% in uscita dalla panchina. Quest’anno, invece, le sue cifre si sono ridimensionate (14.2 PPG, 4.2 APG, 42.9% FG) e i Pistons – 5 vittorie e 18 sconfitte – si trovano attualmente con il peggior record dell’NBA: la partenza di Rose, quindi, era ampiamente prevedibile, soprattutto dopo il mancato utilizzo nelle ultime tre uscite della squadra (contro Jazz, Suns e Lakers). La point guard 32enne era stata tenuta fuori per “motivi personali” ed era rimasta in hotel, secondo quanto riportato da diversi media.

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Jimmy Butler, che ieri con i suoi Miami Heat ha battuto i Knicks (mancando per un assist la possibile tripla doppia), nel post-gara ha risposto a diverse (inevitabili) domande su questo tema e ha sottolineato ancora una volta la resilienza del suo ex compagno di squadra.
“Rose ha subito diversi interventi chirurgici al ginocchio e sembrava ormai ai margini della lega, quattro anni fa. Eppure…Thibs, comunque, è un gran bell’allenatore, porto un enorme rispetto nei suoi confronti. E D-Rose era ed è un gran bel giocatore. Arriverà a New York con la sua mentalità vincente e continuerà a giocare nel modo in cui ha fatto negli ultimi due anni. Ha ancora tanto da dare, sono sicuro che lo farà. E credo che sia per tutti una fonte d’ispirazione: è davvero impressionante vedere quello che è riuscito a fare.Spero che sarà in campo quando giocheremo ancora contro New York domani.”(Jimmy Butler)
Quanto a Dennis Smith Jr, non sembra trattarsi di un grande sacrificio per la franchigia della Grande Mela. Point guard con caratteristiche (più che altro atletiche) simili a Rose, il trascorso di DSJ ai Knicks è stata una completa delusione, dopo il suo arrivo due anni fa da Dallas come parte della trade-Porzingis. Il 23enne è sceso in campo per una manciata di minuti in sole tre partite in questa stagione. Completamente ai margini delle rotazioni, aveva chiesto di essere utilizzato con i Westchester Knicks nella G League.
Con questa trade, New York ha aggiunto due milioni di dollari circa ai propri libri paga, che potevano essere assorbiti dal cap space, e ha spedito una second-round pick che al momento è proiettata intorno alla numero 40 del Draft 2021. E ora, D-Rose è di nuovo al Garden.
Di nuovo insieme a Thibs, come accaduto in ognuna delle tre squadre di cui quest’ultimo è stato head coach.