Questo contenuto è tratto da un articolo di Juwan M. Davis per The Lead Sports Media, tradotto in italiano da Marco Romeri per Around the Game.
Nella storia dell’NBA ci sono stati molti momenti iconoci – sì, anche prima dell’avvento dei social media – e una parte di questi possono essere ricordati soltanto da un’immagine.
Alcuni dei più memorabili, infatti, sono stati visti solo dall’occhio umano, senza video a “tramandarne” la memoria, purtroppo. Per fortuna, in ogni caso, anche per quei momenti risalenti agli anni ’60 abbiamo delle foto a renderli immortali.
Ecco, dunque, la top-5 delle foto più iconiche nella storia della lega.
5. Il ritiro della maglia di Larry Bird (1993)
Nel 1993, appena un anno dopo l’addio del più grande giocatore dei Boston Celtics di tutti i tempi, Larry Bird veniva premiato con il ritiro del suo numero di maglia al Garden. E non ci sarebbe potuta essere persona più significativa per onorarlo, se non l’eterno rivale Earvin “Magic” Johnson.
I due si sono incontrati nelle NBA Finals in tre occasioni (1984, 1985, 1987), tutte terminate in sei o più partite. Dopo aver avuto una delle più grandi rivalità nella storia dello sport, sembrava che i due provassero una sorta di “sete di vendetta” l’uno nei confronti dell’altro; questo fino a quando Magic è arrivato in campo al Garden e ha mostrato una maglietta dei Celtics sotto a quella da riscaldamento dei suoi Lakers, mostrando così tutto il suo rispetto per Bird e per i Celtics.
4. Jerry West, The Logo (1969)
Il significato di questa foto non ha molto a che fare con una data, una ricorrenza o un particolare evento, come invece tutte le altre quattro foto di questa classifica. Sappiamo tutti che Jerry West è stato uno dei più grandi giocatori ad aver mai indossato la maglia giallo-viola, ma forse è anche più noto per essere il logo ufficiale della NBA.
Questa foto di West che attaccava il canestro è diventata negli anni una grande immagine nella storia della NBA. Quando Alan Siegel fu incaricato di trovare un nuovo logo, si imbatté in questa foto e la etichettò come “verticale che cattura l’essenza di il gioco”. E così, Jerry West è diventato “Mr. Logo”…
3. Kobe Bryant vs LeBron James (2016)
Lasciando da parte ciò che si può pensare sul fatto che che Drake abbia “rovinato” questa foto, si dovrebbe invece guardare a come la sua presenza conferisca una “nota cronologica” allo scatto, considerando che il superfan dei Raptors era l’artista più in voga del 2016 (l’album multi-platino “Views” è diventato il primo ad accumulare un miliardo di stream).
Questa foto mostra le due più grandi icone della NBA dopo Michael Jordan, e probabilmente gli unici giocatori che possono esservi paragonati. LeBron James era al suo apice e nell’anno 2016 ha portato il suo primo, storico titolo a Cleveland, recuperando un 3-1 di svantaggio nelle Finals contro i Golden State Warriors dei record; il compianto Kobe Bryant, invece, era all’ultima presenza nel weekend delle stelle, nel pieno del suo tour d’addio all’NBA.
2. Michael Jordan e la Free Throw Line Dunk (1988)
The GOAT ha molte foto che avrebbero potuto essere in questa lista, a dirla tutta. In questa era appena al suo quarto anno nella NBA, quando vinse il Dunk Contest per la seconda volta consecutiva.
L’ Hall of Famer Dominique Wilkins aveva 145 punti nel round finale, contro i 97 di MJ. Michael Jordan aveva una sola schiacciata per provare a conquistare il Dunk Contest del 1988, dovendo ottenere un minimo di 49 punti per avere un punteggio migliore di Wilkins e diventare il campione. Sappiamo tutti come andò a finire.
MJ sfidò la gravità, planando in aria dopo aver saltato dalla linea del tiro libero per fare la schiacciata più famosa nella storia della competizione. Neanche a dirlo: 50.
1. Wilt Chamberlain: 100 punti (1962)
Questa foto – relativa all’unico record tra quelli più importanti nella storia della NBA che non ha quasi nessuna possibilità di essere mai infranto – non ha bisogno di molte presentazioni.
I 100 punti di Wilt Chamberlain sono infatti tra i più grandi momenti della storia dello sport, e forse il più grande tra quelli non ripresi da nessuna telecamera.
Chamberlain era incredibilmente in anticipo sui tempi e sull’evoluzione del Gioco, con la sua altezza e il suo atletismo. Sarebbe impressionante, in qualsiasi epoca e per ogni giocatore, raggiungere la tripla cifra per punti segnati in una partita NBA. Figurarsi prima dell’avvento del tiro da tre punti.
Dopo che Chamberlain tornò negli spogliatoi, un giornalista scrisse “100” su un foglio di carta. Era giusto che, in qualche modo, ci fosse un’istantanea di quel momento indimenticabile, a cui solo pochi fortunati spettatori poterono assistere.