La carriera di Danilo Gallinari descritta attraverso 26 parole. Tra talento cristallino ed episodi fondamentali o esilaranti, passando per i punti di riferimento di uno dei giocatori italiani più forti di sempre.


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Parlare di Danilo Gallinari toccando soltanto questo o quell’argomento rappresenterebbe un affresco ingeneroso per uno dei talenti più complessi e sfumati con cui il basket NBA – ma soprattutto italiano – siano mai venuti in contatto.

Per questo ci è parso opportuno toccare l’argomento declinandolo in 26 parole. Nel tentativo di raccontare chi sia il Gallo, dalla A alla Z.

Azzurro

“Non permetto a nessuno di mettere in dubbio il mio attaccamento alla maglia Azzurra.”

L’Italia è parte integrante del cuore di Danilo. E sicuramente vincere almeno una medaglia con la maglia della Nazionale è un suo grande obiettivo, perché ormai è da quello storico argento olimpico di Atene 2004 che l’Italia è rimasta ferma. Ma finora la maglia azzurra gli ha dato forse più sofferenze che gioie. Certo, ci sono state partite stratosferiche, come l’esordio nel 2006 in doppia cifra o l’incredibile sfida contro la Turchia ad Eurobasket 2015, quando il Gallo siglò 33 punti.

Un rapporto complicato, dunque, fatto sì di prestazioni memorabili – e ne parleremo – ma anche di infortuni più o meno fortuiti e cocenti delusioni, oltre che una sempre maggiore difficoltà nel conciliare gli impegni in azzurro con le richieste fisiche e mentali di una stagione NBA.

Nella Lega le franchigie spesso hanno spinto i propri tesserati internazionali a rinunciare agli impegni con la propria Nazionale, seguendo una logica – condivisibile, per certi versi – volta a preservare un investimento di milioni di dollari. Considerata anche la non brillante idea della FIBA di inserire le qualificazioni ai mondiali nel pieno delle stagioni europee e americane, ecco che numerose stelle continentali hanno dovuto rifiutare la chiamata. Un discorso valido non solo per Gallinari – oltre che Datome e Belinelli – ma anche per superstar come Jokic o Antentokounmpo. Il problema è che in Italia, a differenza degli altri paesi europei, la questione scalda gli animi…

Ai Mondiali 2019, comunque, il Gallo sarà presente. E si è detto ” molto carico” per un’esperienza che nella Nazionale di quest’anno solo Marco Belinelli ha già vissuto in passato.

“Possiamo essere la sorpresa del torneo. Puntiamo a una medaglia”.

BUZZER BEATERS

Un marchio di fabbrica del ragazzo. Decisivo nei singulti finali di quarto o di partita. Nell’ultimo minuto di gara la mano di Danilo è particolarmente calda.

13 marzo 2012. Atlanta 104 Denver 102. Rimessa dello stesso Gallo a 9 secondi spaccati dalla sirena. Scambio con un compagno: a 5.3 secondi ha lui il pallone del +1. Si alza una parabola infinita e ciuf: la palla entra. 104-105.