Post-game, Suns-Clippers G3 (Zoom)

Continua la tendenza dei Los Angeles Clippers a ricavare il meglio nei momenti di difficoltà, dimostrando di trovarsi particolarmente a proprio agio in situazioni di 0-2 a favore degli avversari in questi Playoffs.


La vittoria in Gara 3, che riduce lo scarto nei confronti dei Phoenix Suns, arriva all’insegna di uno sforzo corale: accanto al solito Paul George, a decidere la partita contribuiscono Terance Mann (autore di 10 punti sui 12 totali nel solo terzo quarto), Patrick Beverley, con il solito effort difensivo, e un Reggie Jackson caldissimo, soprattutto nel quarto periodo (23 punti in totale, 10 proprio negli ultimi 12 minuti).

Per i Suns, invece, arriva la prima sconfitta dal 27 maggio. Non è sufficiente il recupero di Chris Paul, e la squadra di coach Monty Williams sembra destinata a fare i conti anche con le condizioni di Cameron Payne, uscito per un infortunio alla caviglia.


Nella zoom call post-partita, il primo ad arrivare è Reggie Jackson, che elogia subito le doti di una squadra che, per l’ennesima volta, potrebbe risorgere dalle proprie ceneri come una fenice:

Non molliamo mai, non ci diamo mai per vinti, siamo resilienti. Troviamo sempre un modo per sopravvivere, e questo è quello di cui sono più orgoglioso.

Per Jackson il motore principale alla base di questa capacità di gestire le difficoltà è la “fame”, che deve tradursi in aggressività, quella che è mancata in gara 2:

Dobbiamo restare aggressivi. Abbiamo fatto altri errori in gara 2 oltre al lob finale che abbiamo provato a fissare, anche guardando le registrazioni.

L’ex Detroit Pistons non manca di spirito critico anche nei confronti di sé stesso, reiterando l’importanza di essere aggressivo e di:

“Just be myself”. Ho fatto molto lavoro in carriera per essere pronto per questi momenti.

Arrivano anche i complimenti per i compagni, soprattutto per Ivica Zubac. Quest’ultimo, per Jackson, si sta adeguando a gestire una marcatura difficile come quella su DeAndre Ayton. Nonostante il matchup, Zubac ha chiuso il primo tempo con una doppia-doppia, concludendo la partita a 15 punti e 16 rimbalzi:

E’ sempre una questione di approccio, e il suo approccio è stato grandioso, stasera.

Ovviamente, non poteva mancare il commento al buzzer beater di Paul George a fine terzo quarto, definito: “Big time shot”.

Coach Tyronn Lue è il secondo ad arrivare. Oltre a soffermarsi sulla resilienza di squadra, mantenuta “all season, all year long”, viene posto l’accento sulla prestazione corale che ha portato alla vittoria:

E’ stato un enorme sforzo di squadra: Zubac è stato grande, anche Reggie, Paul George per i primi tre quarti, poi è subentrata un po’ di stanchezza. “It’s all about winning and those guy are winners. That’s what winners do.”

Lue afferma sinceramente che fare aggiustamenti non è mai facile, perché significa che: “Alcuni ragazzi non possono giocare, altri giocano di più. Per questo è importante comunicare per far sì che venga accettato.”

Il riferimento in particolare è a Zubac, che non ha trovato molti minuti nelle Semifinali contro Utah, ma “sta finalmente prendendo il suo ritmo”. Le maggiori soddisfazioni per l’allenatore arrivano sull’asse con Patrick Beverley:

Penso che far cominciare assieme Pat e Zu ci abbia dato una maggiore intensità difensiva. La loro combinazione è incredibile: Zubac contesta il ferro e sfrutta la sua verticalità, Beverley è uno dei migliori a contestare il pull-up da dietro.

Parlando di spostamenti nella starting lineup, è impossibile non citare Reggie Jackson, che il coach ha deciso di premiare durante l’anno con l’inserimento in quintetto:

Reggie è stato grande. Da quando è diventato starter, ha reso le cose più facili per PG e Kawhi.

Alla fine coach Lue racconta anche di come si sia premurato di chiamare subito i propri veterani arrivati ad LA, anche separatamente. Il primo, come immaginabile, è stato il giocatore più importante al momento:

La prima persona che ho chiamato una volta a Los Angeles è stata Paul George: gli ho detto di non restare ancorato al passato, ma di guardare avanti.

Post-game, Suns-Clippers G3 (Zoom)

Dopo l’ennesima risata dietro l’accostamento di Lue a Bill Belichick, è il turno di Terance Mann. Quest’ultimo è abbastanza parsimonioso nelle dichiarazioni, e non si sofferma troppo sulla partita, dicendo che “sapevano cosa dovessero fare. Siamo solo stati più aggressivi difensivamente, concentrati, abbiamo guardato i filmati”.

Gli è comunque impossibile non sofferamarsi sull’importanza dei veterani fra i compagni dopo gara 2:

Abbiamo dei grandi leader. Siamo stati tutti concentrati, tutti sulla stessa pagina, ed è merito dei veterani. Hanno mantenuto tutti positivi.

Gli viene poi domandato se abbiano trovato dei soprannomi per Reggie Jackson, per questo suo essere così decisivo, e risponde sorridendo:

Nessun nickname. A questo punto della stagione siamo abituati a lui, è usuale per noi. Reggie è solo…Reggie.

Post-game, Suns-Clippers G3 (Zoom)

A tessere le lodi di Mann è Paul George, che chiude la conferenza tessendo le lodi del giovane compagno:

E’ speciale, e lo è stato per tutta la post-season. Ha molti istinti da giocatore, ed è qualcosa che non puoi insegnare. L’istinto è una grande skill, e lui ne ha molto.

Prima, però, aveva parlato di sé stesso, di come “tutte le energie dopo gara 2 fossero indirizzate a giocare una migliore gara 3″.

George definisce “speciale” il rapporto con Lue, ma sembra niente in confronto a quello con Reggie Jackson:

Reggie è un fratello. Ha vissuto con me, i miei figli lo adorano, i miei genitori lo adorano. Lui è parte della famiglia, è un vero rapporto fraterno. E’ un mio amico e si vede in campo, è speciale condividere con lui il parquet. Reggie è un grandissimo essere umano.

Gli viene anche posta una domanda su Kawhi Leonard, ancora fuori per i problemi al ginocchio, ma non per questo ininfluente:

Parliamo dopo ogni partita. Dopo gara 2 mi ha scritto dei messaggi, la sua prospettiva sulle cose successe in campo. E’ parte integrante di questa squadra, è bello sentire i suoi pensieri e la sua presenza in spogliatoio. Tutto ciò che importa è sapere che sta bene.

Belle anche le parole spese per Zubac, che per PG si è dimostrato essenziale contestando i tiri avversari, prendendo i rimbalzi e difendendo il ferro: “That’s what we need from Big Zu”.

Per chiudere, ecco le parole sul suo personale half-court shot:

Mi alleno ogni volta su questo nel pre-game, e c’è un motivo. Questa volta si è rivelato utile. Non ho messo molti tiri, ma questo è stato importante per il momentum. Il bacio che ho lanciato dopo era diretto ai miei figli.

Adesso occhi puntati su gara 4, che sarà il vero punto di svolta per i Clippers per il mantenimento del fattore-campo. I Suns, invece, cercheranno una vittoria per chiudere il prima possibile e tornare in Arizona a giocarsi un elimination game in casa.