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Questo articolo, scritto da Wes Goldberg per Mercury News e tradotto in italiano da Andrea Campagnoli per Around the Game, è stato pubblicato in data 12 gennaio 2021.
Alla domanda sul soprannome di Andrew Wiggins “Maple Jordan”, Steve Kerr è rimasto sbalordito.
“Mi dispiace”, ha detto, “che cosa?”.
Kerr, che ha giocato nei Bulls di Michael Jordan negli anni ’90, non aveva mai sentito parlare del soprannome del suo giocatore. È stato infatti conferito a Wiggins quando era il miglior prospetto liceale nella fredda, e ricca di sciroppo d’acero, Toronto.
Anni dopo, Wiggins è il leader di tutti i tempi dell’NBA per punti di un giocatore di origine canadese. È qualcosa di cui è orgoglioso. “Gioco per il mio Paese”, ha detto Wiggins dopo la vittoria di un punto di domenica sui Toronto Raptors. “Tutto quello che faccio, è perchè sono canadese. Ne vado fiero”.
Ma nonostante abbia segnato 9.118 punti in sette stagioni – 152 in più di qualsiasi altro canadese che abbia mai giocato nell’NBA – è il suo impegno nella fase difensiva che ha aiutato i Warriors ad affermarsi come contender ai Playoffs.
Wiggins si è liberato di un’etichetta più che pesante.
Dopo che ha firmato un’estensione di cinque anni e 146.5 milioni di dollari con i Minnesota Timberwolves nel 2017, infatti, FiveThirtyEight.com ha definito la scelta numero 1 del Draft del 2014 “Least Defensive Player”, concludendo l’analisi così: “essere marcato da Wiggins è l’equivalente di ottenere un tiro aperto”.
Nel 2014, i Timberwolves hanno acquisito Wiggins tramite uno scambio per Kevin Love sperando che in futuro avrebbe elevato la franchigia al rango di contender. Invece, durante le sue 5 stagioni e mezzo, Minnesota ha fatto una sola apparizione ai Playoffs e non è mai riuscita a classificarsi meglio del 24esimo posto nella classifica difensiva in una singola stagione.
Wiggins è stato accusato dai media e dai tifosi di mancare di durezza e di capacità di leadership, e si è guadagnato la reputazione di uno dei peggiori difensori della lega.
“Ora mi sento come se giocassi sempre una buona difesa”, ha detto Wiggins domenica. “Sento che qui la cultura è diversa. Qui tutto è diverso, soprattutto con i ragazzi che ho alle spalle. Non ci sono solo io in difesa”.
Insieme al DPOY 2017 Draymond Green e all’ala Kelly Oubre Jr, Wiggins sta aiutando a migliorare la difesa di Golden State, che è cresciuta molto in queste prime settimane. Nelle ultime quattro partite (esclusa l’ultima con i Pacers, NdT), i Warriors hanno tenuto i loro avversari al 42.6% dal campo e il proprio Defensive Rating a 106.2. E Wiggins è stato un fattore importante in questo.
Nelle ultime 10 uscite ha dato fastidio a scorer come Damian Lillard, CJ McCollum, Kawhi Leonard, Paul George e Pascal Siakam con il suo atletismo e il suo istinto per l’anticipo.
Marcando Siakam sul possesso finale della vittoria dei Warriors 106-105 sui Raptors, Wiggins ha mosso bene i fianchi, i piedi, le braccia ed è rimasto davanti a Siakam da prima della metà campo fino alla linea del tiro libero. Il tentativo di jumper di Siakam si è spento sul primo ferro e i Warriors hanno vinto la partita.
“E’ stato fantastico”, h
a detto Steph Curry. “Ha accettato le sfide in difesa uno contro uno, riuscendo ad essere fisico, a usare le sue lunghe leve, a far lavorare i ragazzi”.
Contro Toronto, Wiggins ha fatto dei closeout tempestivi, ha registrato 4 stoppate e ha difeso su tutti, da Kyle Lowry a Siakam. E nelle due precedenti partite contro i Clippers, ha costretto Leonard a tiri difficili e a qualche palla perse, impedendo all’ex MVP delle Finals di entrare in ritmo.
Le prossime partite saranno impegnative come le ultime. Nella prossima settimana, Wiggins dovrà vedersela con Devin Booker dei Sunse poi con LeBron James e i suoi Lakers nel Martin Luther King Day.
“Ora abbiamo qualcuno che può essere accoppiato contro il miglior giocatore della squadra avversaria”, ha detto Kerr. “Che si tratti di Pascal Siakam, LeBron, Kawhi o Paul George – la capacità di mettere Andrew su questi tipi di giocatori per usare la sua taglia e il suo atletismo, è davvero la chiave per la costruzione della nostra difesa “.
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Quegli incarichi difensivi erano soliti essere nelle mani di altri giocatori, negli scorsi anni. Ma con Klay Thompson KO (la scorsa stagione con un infortunio al legamento crociato e ora con una lesione al tendine d’Achille), con Andre Iguodala volato a Memphis (e poi a Miami) e con Kevin Durant che ha firmato con Brooklyn, i Warriors hanno avuto un vuoto da colmare in difesa.
Questo è il motivo per cui hanno portato a termine lo scambio per D’Angelo Russell la scorsa stagione.
Nonostante la sua pessima reputazione, i Warriors credevano di poter “convertire” Wiggins, un realizzatore puro di 2.03m con un’apertura alare di 2.14m, e riuscire a far emergere il suo potenziale difensivo.
Non tutti se lo sarebbero aspettati, anzi, ma Wiggins si è ambientato velocemente nel suo ruolo. In 10 partite ha una media di 17.9 punti, 4.8 rimbalzi e 2.5 assist, sta tirando con il 39.3% da tre punti e soprattutto è diventato una delle migliori ali difensive del campionato. Vedere per credere:
Quando Thompson tornerà la prossima stagione, lo farà dopo due gravi infortuni che potrebbero privarlo del suo precedente impatto difensivo. Con il 25enne Wiggins sotto contratto fino al 2023, però, i Warriors hanno una sorta di assicurazione in questo senso; e se Thompson fosse ancora quel fenomenale difensore sul perimetro cui siamo stati abituati, Golden State si avvicinerà al tipo di versatilità difensiva che ha avuto durante le sue cinque NBA Finals.
“Non gli stiamo chiedendo di cambiare la nostra franchigia”, ha detto Kerr di Wiggins. “Gli stiamo chiedendo di giocare bene in difesa, di correre e di fare canestro. E’ capace di fare tutto questo”.
Questo non rafforzerà il soprannome Maple Jordan, ma impedirà agli analisti di etichettare Wiggins come il “giocatore meno difensivo della squadra” (e come “un sopravvalutato”).
“E’ sicuramente un two-way player”, ha detto Damion Lee.
Sì, proprio Andrew Wiggins.